Il significativo aumento delle temperature negli ultimi anni è la cartina tornasole del surriscaldamento globale e dell’emergenza climatica che hanno portato ad un consistente aumento della domanda di apparecchi di refrigerazione e raffrescamento.
Gli impianti di condizionamento sono ormai considerati un importante elemento di comfort in tutto il mondo. Si ipotizza, infatti, che entro il 2050 il numero complessivo di famiglie che ne possiedono uno, potrebbe passare dagli attuali 1,6 a 5,6 miliardi, con un aumento percentuale pari al 250%.
Il funzionamento di questi impianti è possibile grazie all’uso di miscele di gas, spesso indicate con il nome di “F-gas” che hanno un potenziale di riscaldamento sul clima molto elevato che supera quello dell’anidride carbonica di ben 25.000 volte.
Per questo da molti anni l’industria italiana investe in ricerca e sviluppo per la produzione, la distribuzione e l’utilizzo di gas naturali (CO2, ammoniaca, Isobutano e Propano) per la refrigerazione, il condizionamento ed il riscaldamento. E anche gli organi di governo sovranazionali sono intervenuti per limitare l’uso di questi gas nocivi.
In particolare, il regolamento UE n.517/2014 prevede una graduale riduzione dell’utilizzo e della vendita dei gas fluorurati per ridurre le emissioni di due terzi entro il 2030.
La legislazione è ora in fase di revisione e per essere migliorata, è fondamentale che essa introduca ulteriori divieti di immissione sul mercato e di utilizzo, promuovendo la progressiva sostituzione delle vecchie miscele sintetiche con gas refrigeranti naturali.
Quali sono i prossimi passaggi?
GTS S.p.A. è tra le aziende leader a livello mondiale nella produzione di refrigeranti naturali a zero effetto serra.
La società è tra i membri dell’UCFG (Unione del Caldo e del freddo Green), il gruppo di lavoro coordinato da Legambiente, che più volte ha fatto sentire la sua voce in Europa per esprimere con fermezza la necessità di una revisione del regolamento europeo F-Gas (UE 517/2014) e di una messa al bando dei gas climalteranti. Ma non solo.
Altri interventi auspicabili nel prossimo decennio riguardano:
- L’uso di tecnologie per la refrigerazione, il condizionamento, il riscaldamento e di pompe di calore con un GWP inferiore a 5.
- La riconversione degli impianti di refrigerazione responsabili dell’effetto serra.
- L’estensione d’uso dei gas naturali al settore dei trasporti.
- La lotta al commercio illegale di gas fluorurati.
- La formazione e la certificazione di tecnici abilitati.
Maggiori dettagli sugli effetti dannosi degli F-Gas nel nuovo articolo di Legambiente.
https://www.legambiente.it/news-storie/inquinamento/climatizziamoci-senza-surriscaldare-il-pianeta/